Autoproduzione domestica: a che punto siamo arrivati?
L’autoproduzione domestica è una delle leggi che è stata proposta più volte al Parlamento, l’ultimo tentativo risaliva al 2017. In questo articolo vediamo a che punto siamo arrivati con la discussione in Commissione Giustizia e riassumiamo cosa è accaduto nell’ultimo anno e mezzo.
#IoColtivo
Il 20 aprile 2020 Meglio Legale lancia l’iniziativa #iocoltivo, raccogliendo firme a supporto di una legge che regolamenti l’autoproduzione, in primis per i pazienti.
Il caso Walter e la conferenza stampa
Nei mesi successivi alla campagna scoppia il caso Walter De Benedetto: paziente affetto da artrite reumatoide, che, dopo aver chiesto per anni un aumento della cannabis che gli veniva prescritta, ha iniziato a coltivarla facendosi aiutare da un amico.
Per questo motivo è finito sotto processo per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso, assolto poi perché il fatto non sussisteva.
Grazie ai numerosi appelli di Meglio Legale, con il supporto del deputato Riccardo Magi e successivamente di altri deputati come il Presidente della Commissione Giustizia Mario Perantoni, si apre uno spiraglio per la modifica dell’articolo 73 del Testo Unico sugli Stupefacenti.
Il 25 Marzo 2021 viene organizzata una conferenza stampa da Meglio Legale a Montecitorio.
Intervengono i rappresentati di 5 partiti esprimendosi a favore della legge che legalizzerebbe l’autoproduzione di cannabis a prima firma del deputato Magi e supportata da oltre 10 mila firme da parte dei cittadini.
Sulla carta, i parlamentari di questi partiti avrebbero la maggioranza in Commissione Giustizia per approvare la proposta di legge.
I rappresentati in questione sono Walter Verini (PD), Andrea Cecconi (Facciamo ECO), Riccardo Magi (+Europa/Radicali/Azione) , Eugenio Saitta (M5S), Catello Vitiello (Italia Viva).
Assieme a loro vi sono Antonella Soldo, coordinatrice Meglio Legale; Jasmine Cristallo, referente movimento Sardine e Marco Perduca, membro dell’Associazione Luca Coscioni.
La discussione in Commissione Giustizia
Nei giorni successivi alla conferenza, inizia la discussione sulla proposta di legge.
A metà aprile, le proposte da discutere per arrivare a un testo unico sono 3:
Quella di Magi, una opposta dalla Lega che punta ad aumentare le pene e ad eliminare il concetto di lieve entità ,e l’ultima presentata dalla deputata Caterina Licatini, favorevole.
La discussione prosegue a rilento fino al 30 giugno, quando Jacopo Morrone della Lega Nord si dimette da relatore, evidenziando che “qualcuno vorrebbe accelerare”.
L’incarico di relatore passa quindi al già Presidente della Commissione, Perantoni.
A metà Luglio, viene depositato un unico testo che unisce le proposte di Magi, Morrone e Licatini.
Il testo prevede, tra le altre cose, la possibilità di coltivare fino a 4 piante per uso personale.
A questo punto, è necessario che il testo venga approvato dalla stessa Commissione, per aprire poi la fase degli emendamenti, ovvero quella in cui i partiti possono proporre modifiche o correzioni al testo, che andranno poi discusse.
Il testo che ne uscirà fuori potrà poi essere mandato in Aula per la votazione.
Il 4 Agosto però, il voto per adottare il testo e aprire la fase degli emendamenti, è stato rimandato.
Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e anche Italia Viva, hanno chiesto di rinviare il voto.
La motivazione è che sarebbe servito più tempo per esaminare il testo, a fronte anche di alcune urgenze parlamentari che avevano già fatto slittare il voto.
Cosa succederà adesso
I lavori del Parlamento sono fermi per la pausa estiva e il voto è stato rimandato a Settembre.
C’è ottimismo che il testo passi, poiché c’è già una maggioranza in Commissione, ma si teme che una volta aperta la fase degli emendamenti, come spesso accade, i partiti contrari presenteranno centinaia di emendamenti che allungherebbero il tempo necessario per arrivare a un testo da sottoporre al voto del Parlamento.
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Aggiornamento del 08/09/21 : La Commissione ha approvato il testo base, si apre ora la fase degli emendamenti che durerà circa un mese. Al termine della discussione degli emendamenti proposti, andrà decisa una data per la calendarizzazione in aula.
Il processo è ancora lungo ma si tratta di un importante passo.