Hashishene: il terpene dell’Hash
La cannabis contiene oltre 200 terpeni (ricordiamo i più famosi: Limonene, Mircene, Delta-3-Carene..) responsabili di effetti ed aromi di ogni strain.
Esiste un terpene però, che si trova in abbondanza nei fumi, ma non in tutti: solo in quelli tradizionali del Marocco: l’Hashishene.
La scoperta
Nel novembre 2014, un team di ricercatori francesi, esaminando campioni di hashish che ritenevano originari del Marocco, ha notato la presenza di un “monoterpene insolito” che era stato segnalato solo una volta in precedenza come terpene minore (<0,1%), nella menta verde scozzese.
Quel terpene era rimasto senza nome e, a causa della grande quantità osservata nei campioni di hashish (in media 10,2%) i ricercatori lo hanno chiamato hashishene.
Come si forma l’hashishene?
L’Hashishene deriva da un terpene molto frequente nei fiori di cannabis, il Mircene, e si realizza con un processo simile alla decarbossilazione, in cui la luce UV e l’esposizione all’ossigeno fanno sì che questo terpene si converta in hashishene.
Le due molecole hanno infatti esattamente gli stessi atomi, ma in una disposizione diversa.
Quella foto-ossidazione è la cosa principale che distingue l’hashish marocchino tradizionale dai metodi più moderni come il bubble hash e il full melt, ed è il motivo per cui si presume generalmente che l’hashish prodotto in America sia privo di hashishene.
In Marocco, una volta raccolte, le piante di cannabis vengono fatte asciugare sui tetti delle stesse baracche che usano per lavorare e confezionare tutto il loro materiale. Oltre all’essiccazione iniziale delle piante, l’hashish stesso viene essiccato al sole tra più fasi di setacciatura, seguite poi da un’ulteriore essiccazione al sole.
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