Quali sono gli effetti collaterali a lungo termine?
È noto, anche nella comunità scientifica, che la Cannabis è una sostanza naturale molto sicura, che non ha mai provocato morti e che ha tantissimi utilizzi in ambito medico.
Non a caso l’ONU nel 2020 ne ha riconosciuto le proprietà terapeutiche su richiesta dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità). Tuttavia, si tratta di una pianta complessa e con effetti che variano anche in base all’individuo, oltre al patrimonio genetico della pianta in sé.
Negli anni, complice una disinformazione allarmante, sono state tante le bufale e le ricerche ingigantite sugli effetti collaterali a lungo termine della Cannabis.
Dai più classici “buchi nel cervello” e “brucia i neuroni” fino alle teorie di sviluppo di malattie mentali e/o perdita di capacità cognitive e motorie.
Innanzitutto, distinguiamo il vero dal falso.
Gli studi scientifici hanno smentito che la Cannabis possa portare a malattie mentali, come la schizofrenia, e al momento non sono riusciti a dimostrare che la Cannabis provochi danni al cervello negli adulti, anche perchè spesso il tabacco interferisce sulle indagini (viene quasi sempre usato nella mista..).
Al contrario, la ricerca si sta concentrando sui possibili danni derivanti dall’uso smodato in età adolescenziale, quando il cervello è ancora in fase di sviluppo.
Anche qui però, i risultati raccolti finora sono stati deboli, ma suggeriscono che possa incidere su concentrazione e apprendimento.
Gli effetti a lungo termine di alcool e tabacco sono più dannosi
Le sostanze presenti nel tabacco sono responsabili delle ben note conseguenze per la salute tra le quali l’aumento del rischio di malattie cardiache e polmonari, fino a ictus, cancro e disabilità motorie.
Inoltre, la nicotina è una delle sostanze che causa più dipendenza con sintomi sia fisici che psichici.
Per quanto riguarda l’alcol, gli studiosi hanno calcolato che sia ben 114 volte più pericoloso della Cannabis e a differenza di quest’ultima, è veramente in grado di danneggiare la materia grigia e i neuroni.
Ma allora, quali e come sono gli effetti collaterali a lungo termine della Cannabis?
Danni Polmonari
Il primo vero e accertato effetto collaterale della Cannabis sono i danni al sistema respiratorio.
Le persone che fumano regolarmente Cannabis hanno più casi di bronchiti croniche e altri sintomi rispetto a chi non fuma: questo è dovuto chiaramente alla combustione con carta ecc.
Secondo uno studio, questi rischi anche in caso di consumo regolare restano comunque molto più bassi rispetto ai danni respiratori causati dal tabacco, che spessissimo viene mischiato alla Cannabis.
Fumare con moderazione o passare alla vaporizzazione e/o ad altri tipi di assunzione permette di ridurre o azzerare questi rischi.
Effetti a lungo termine della cannabis sull’ansia
Il rapporto tra cannabis e ansia è complicato.
Per alcune persone fumare porta a liberarsi da ansie, preoccupazioni e paure, generando fiducia e buon umore, in altre può provocare reazioni di tipo opposto. Ciò è dovuto al THC, mentre il CBD è riconosciuto per essere in grado di ridurre l’ansia, senza causarla o aumentarla.
Gli studi a tal proposito suggeriscono che un uso regolare di Cannabis con THC possa alleggerire l’ansia, ma al contrario un uso smodato e cronico pottebbe favorirne l’insorgenza.
Sindrome Iperemetica da Cannabinoidi
A tal proposito va sottolineato che la ricerca è ancora agli inizi, ma in casi molto rari, un consumatore cronico di Cannabis con alto THC può sviluppare la Sindrome Iperemetica da Cannabinoidi.
Tale Sindrome si manifesta quasi come una intolleranza al THC, dove chi ne soffre manifesta stati d’ansia, dolori addominali, spossatezza e vomito ciclico, con la continua sensazione di voler fare docce calde per alleviare i sintomi. Al momento l’unica soluzione a tale Sindrome è l’interruzione totale e per un medio-lungo periodo dall’assunzione di Cannabis.
La cannabis resta una sostanza naturale, sicura, altamente atossica e meno dannosa di alcool, tabacco e non solo.
Bisogna sottolineare che ci sono rischi associati a quasi tutto ciò che introduciamo nel nostro corpo, anche consumare troppo sale può causare un ictus.
Ciò che fa veramente la differenza è il non abusare e farne un utilizzo responsabile, che è la linea di pensiero che noi di Hemport cerchiamo di portare per questa pianta che amiamo.