Fake news cannabis: le 4 più comuni che potresti sentire
Quante volte ci siamo trovati davanti a delle fake news sulla cannabis, magari nel bel mezzo di un dibattito delicato sulla legalizzazione?
In questo articolo, andiamo a smentire 4 delle fake news più comuni: al prossimo dibattito avrai più armi a disposizione!
1. La cannabis è una droga di passaggio
Probabilmente la più famosa di tutte, la fake news sulla cannabis per eccellenza. La teoria del passaggio fu smentita per la prima volta nel 1944 dal Rapporto LaGuardia e studi successivi hanno confermato la sua infondatezza.
Altri studi hanno invece analizzato la possibilità che sia l’alcol a facilitare l’accesso ad altre sostanze.
2. Non esiste distinzione tra droghe leggere e pesanti
I contrari alla legalizzazione lo dicono sempre: “per me non c’è distinzione, la droga è droga!”.
Peccato che non sia un argomento in cui vale l’opinione personale, ma quella della scienza. E per la scienza, la distinzione c’è eccome ed è anche classificabile.
Spoiler: nella classifica sostanze legali come tabacco e alcol sono indicate come più pericolose della cannabis.
3. La cannabis crea “buchi nel cervello”
Non si può certamente escludere che un consumo di cannabis, soprattutto se irresponsabile o nella fase dello sviluppo, possa portare ad alcuni effetti collaterali.
Tuttavia, siamo molto lontani da ciò che spesso viene raccontato.
Ad esempio, studi effettuati su gemelli “discordanti” riguardo l’uso di cannabis non hanno dimostrato riduzione del quoziente di intelligenza, danno alle funzioni esecutive o riduzione delle performance educative.
4. La legalizzazione aumenta il consumo
I detrattori della legalizzazione, tra cui alcuni politici, sostengono che nei paesi dove è stato legalizzata sia pieno di “zombie” e che la legalizzazione porti ad un aumento del consumo, soprattutto tra i giovani. Ovviamente non è così.
Il consumo tra i giovani in Canada e Colorado, ad esempio, è diminuito costantemente dopo la legalizzazione. Oggi qualsiasi sostanza illegale è di facile accesso per chiunque, con un modello di legalizzazione adeguato per la cannabis, ad accedervi sarebbero soltanto i maggiorenni.